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I Salgado e l’importanza del contesto

3 Agosto 2022
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Il nome di Sebastião Salgado è per molti associato alle sue fotografie incentrate su temi sociali in cui dimostrava una profonda comprensione dell’importanza del contesto.
In pochi tuttavia conoscono la sua storia, come sia arrivato a fotografare e come abbia unito nella fotografia tutta la sua formazione e storia di vita con il contributo determinante della moglie Lélia.

Quando per la prima volta ho scoperto la storia dei Salgado mi ha colpito per la sua complessità e per la consapevolezza con cui l’hanno raccontata.
Ogni attività è stata resa unica da esperienze precedenti della loro vita che si sono poi collegate tra loro.

Ne parlo nella terza puntata di Percorsi complessi

Indice

La storia dei Salgado e l’importanza del contesto

Le origini di Salgado

Il mondo lento e contadino in cui Sebastião Salgado è cresciuto ha ritmi e regole completamente diversi dal mondo attuale.

La lentezza e la pazienza che sono parte di lui hanno probabilmente influenzato tutto il suo lavoro.

Leggere il racconto di quando con suo padre viaggiava per 45 giorni a piedi per andare a vendere il bestiame è qualcosa di inconcepibile per molte persone per la velocità a cui siamo abituati oggi.

Eppure anche nel mondo attuale c’è chi sta riscoprendo la lentezza, non solo per la propria vita personale ma anche per la preparazione di un progetto di business (ne ho parlato nel mio articolo sul mondo V.U.C.A.).

La scelta del percorso di studi è coerente con il periodo storico che in Brasile fu caratterizzato da grande crescita e innovazione ma anche dall’aumento delle diseguaglianze sociali.

Con lo spostamento dalle campagne alle città molte persone pensano di poter migliorare il proprio tenore di vita ma in realtà sprofondano nella miseria assoluta.

Salgado non riesce ad accettare questa ingiustizia. E’ profondamente convinto che tutti noi abbiamo la capacità di cambiare il destino dell’umanità.

La formazione e l’importanza del contesto

Il contesto in cui cresciamo e viviamo ci influenza, sarebbe ingenuo pensare che non sia così tuttavia quando prendiamo decisioni spesso seguiamo schemi predefiniti ignorando importanza del contesto e di adattare le nostre decisioni e azioni ad esso.

Abbiamo già visto come la scelta di studiare economia politica sia legata al cambiamento sociale che sta vivendo e alla sua volontà di dare un contributo per indirizzare lo sviluppo economico del suo paese verso la sostenibilità e la riduzione delle diseguaglianze sociali.

Purtroppo il colpo di stato militare e la successiva dittatura costringono lui e la moglie Léila a fuggire in Francia per evitare ritorsioni.

E le loro paure erano ben fondate perché, come scoprirono solo molti anni dopo la caduta del regime quando furono aperti gli archivi brasiliani, erano stati entrambi spiati e denunciati da persone che chiedevano loro aiuto e che credevano amiche.

Come raccontano nel libro “Esistono descrizioni dell’interno della nostra casa, si precisa perfino che avevamo un vaso di fiori in un punto ben determinato dell’appartamento… E’ registrato tutto”.

Nel 1976, dieci anni dopo l’inizio del regime, a Salgado fu rifiutato il rinnovo del passaporto Brasiliano, necessario per lui per viaggiare e lavorare, ma fortunatamente ottenne la cittadinanza francese.

Sempre dagli archivi scoprì che questo rifiuto era legato al suo attivismo politico e che fu indagato anche il titolare dell’agenzia Gamma, per cui a quel tempo Salgado lavorava, che era andato al consolato per cercare di aiutarlo ad ottenere il passaporto necessario per i suoi reportage.

In ogni caso, nonostante avesse ottenuto il passaporto francese, Salgado intentò una causa poiché rifiutare il passaporto a un cittadino è anticostituzionale. Vinse il processo e creò un precedente per gli altri brasiliani nella sua stessa situazione.

Anche nel suo lavoro Salgado ci spiega l’importanza del contesto e del riuscire a comprenderlo velocemente a diversi livelli e in diverse fasi.
Nella preparazione dei progetti fotografici: chi contattare, come ottenere le autorizzazioni ecc.
Nell’inserirsi in un nuovo paese per comprenderne la situazione.
Negli scatti fotografici dando loro una prospettiva storica e sociologica.

Inoltre quando racconta dei suoi viaggi durante la realizzazione del progetto “La mano dell’uomo” sottolinea importanza del contesto raccontando di come uomini che fanno lavori manuali simili arrivino ad assomigliarsi pur appartenendo a culture completamente diverse e vivendo a migliaia di chilometri di distanza.

E proprio parlando della fotografia Salgado dice:

“Diversamente dal cinema e dalla televisione, la fotografia ha il potere di produrre immagini che non sono piani continui ma ritagli di piani: frazioni di secondo che raccontano storie complete.
Nelle mie immagini, la vita di ogni persona incontrata si narra attraverso i suoi occhi, le sue espressioni e ciò che sta facendo”

Sebastião Salgado

In ogni progetto Salgado si prendeva il tempo di vivere con chi fotografava, nel loro contesto, parlava con loro, si faceva raccontare le loro storie e le persone prendevano confidenza finché Salgado entrava a far parte del loro scenario, del loro contesto.

Se volete approfondire la storia dei Salgado e magari anche capire meglio nei dettagli l’importanza del contesto in molte altre situazioni e come l’abbiano compresa vi consiglio sia il libro “Dalla mia Terra alla Terra” sia il documentario realizzato dal figlio Juliano Ribeiro Salgado e dal regista Wim Wenders “Il sale della terra

Dietro le quinte dell’episodio

Ho sentito per la prima volta la storia di Salgado nel 2016 raccontata in un discorso ad un incontro Toastmasters, un’associazione non profit per lo sviluppo del public speaking e della leadership, parlava del documentario “Il sale della terra”. Mi ha incuriosito e l’ho visto.

La storia mi è rimasta impressa in mente fino a quando un giorno alla fiera del libro di Milano mi trovo davanti il libro “Dalla mia Terra alla Terra”.

Come spesso accade, libro e film raccontano la stessa storia da punti di vista leggermente diversi. E quando ho preparato questo episodio del podcast mi sono resa conto di alcune differenze anche su punti che mi avevano colpito.

Questo è un elemento importante da tenere sempre presente quando si analizza una storia perché se si ha una sola fonte potrebbero mancare informazioni preziose per comprenderla appieno. Vi faccio giusto un paio di esempi.

Nel film quando si parla della desertificazione della fattoria dove è nato Salgado viene intervistato direttamente il padre di Salgado ed è proprio lui, rispondendo alle domande del nipote (co-regista) che racconta di come abbia guadagnato dalla vendita del legname della fattoria e di come quei soldi gli abbiano consentito di far studiare i figli. Nel libro non lo troverete.

Al contrario nel film viene raccontato che Léila ebbe l’idea di ripiantare gli alberi e che probabilmente fu spinta anche dal cercare di risollevare il morale del marito per aiutarlo ad uscire dalla depressione e sembra che abbiano fatto partire il progetto da soli. Tuttavia nel libro scoprirete che incaricarono un ingegnere specializzato nel recupero degli ecosistemi e che coinvolsero la Banca Mondiale e altri partner. Nel libro trovate anche nomi dei primi finanziatori internazionali tra cui in Italia la Regione Emilia Romagna, la provincia di Roma, la Regione Friuli Venezia Giulia e la città di Parma.

Il progetto dell’Instituto Terra

Per rispetto del copyright degli autori non ho riportato direttamente nell’articolo le foto del cambiamento portato al territorio della fattoria dei Salgado che ora ospita l’Instituto Terra.

Vi invito però ad andare sul loro sito per vedere direttamente il prima e il dopo del progetto perché è davvero impressionante, in senso positivo, e incoraggiante.
Sul sito oltre alle foto e ai report del progetto troverete anche la possibilità di supportarli tramite donazione o tramite l’acquisto di oggetti tra cui dei bellissimi poster delle fotografie di Salgado.

Vi aspetto con il prossimo episodio! Trovate qui sotto alcuni di quelli già pubblicati.

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