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Dal mondo V.U.C.A. al mondo B.A.N.I.

17 Agosto 2022
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Il modello del mondo B.A.N.I. per descrivere il mondo in cui viviamo è stato proposto dall’antropologo e futurista americano Jamais Cascio per descrivere i cambiamenti in atto.

Il mondo B.A.N.I. è Fragile (Brittle), Ansioso (Anxious), Non lineare (Non linear), Incomprensibile (Incomprensible).

Chi ha già letto il mio articolo sul mondo V.U.C.A. o ne ha sentito parlare probabilmente riconoscerà nel modello del mondo B.A.N.I. una versione estremizzata, anche se diversa, del modello precedente che ci serve a comprendere cosa sta accadendo nel mondo attuale dal caos politico alla crisi climatica, alla pandemia e quali siano gli strumenti e le capacità necessarie per quando il sistema viene minacciato.

Ma vediamo meglio in cosa consiste il modello del mondo B.A.N.I.

Indice

Il modello del mondo B.A.N.I.

Questo modello è stato proposto nell’Aprile del 2020 da Jamais Cascio con l’articolo “Facing the age of Chaos“.

Nell’articolo Cascio sottolinea la necessità di trovare nuovi riferimenti in un mondo che ci pone davanti a situazioni estreme e imprevedibili come la pandemia, i disastri climatici e l’instabilità a livello politico.

Come lo stesso autore dichiara, il modello del mondo B.A.N.I. è alternativo e per molti versi un’evoluzione del modello del mondo V.U.C.A. (Volatile, Incerto, Complesso e Ambiguo) di cui abbiamo già parlato.

Le caratteristiche del mondo B.A.N.I. sono:

Brittle – Fragile

Quando qualcosa è fragile può essere soggetto ad una rottura improvvisa e totale.

Un elemento fragile può apparire come forte e solido ma quando subisce un colpo si rompe, spesso in maniera irreparabile.

In alcuni casi basta un singolo punto debole a causare la rottura dell’intero elemento o dell’intero sistema.

Più l’elemento fragile ci appariva solido e stabile e più ci troveremo impreparati alla sua rottura poiché non eravamo preparati e non l’avevamo prevista.

Come ci ricorda Cascio, la fragilità di un sistema spesso nasce dal tentativo di massimizzare l’efficienza per estrarre fino all’ultima briciola di valore. In altri casi emerge dall’essere dipendenti da un singolo fattore critico o dallo sfruttare fino all’estremo le risorse per propria volontà o per incapacità di agire diversamente.

Anche in passato erano stati creati dei sistemi fragili, ma le crisi e le rotture erano avvenute a livello locale e limitato.

Nel mondo moderno che è globalizzato ed interconnesso le crisi locali possono avere ripercussioni a livello mondiale.

Anxious – Ansioso

L’ansia porta con sé la paura che le cose vadano male, che qualunque decisione si prenda sia quella sbagliata e i danni siano irreparabili.

Può essere fortemente legata alla depressione e al non agire oppure alla paura che può invece portare ad agire d’impulso.

Nel primo caso crediamo che il non agire possa evitare l’errore, nel secondo può subentrare la paura di perdere un’occasione e di non averne un’altra o in altre paure la F.O.M.O. (Fear Of Missing Out – Paura di perdere un’occasione).
La F.O.M.O. è una leva fin troppo sfruttata nelle tecniche di marketing per spingere all’acquisto.

L’ansia può essere anche legata alla paura che le persone da cui dipendiamo (es. datore di lavoro o governo) prendano delle pessime decisioni che porteranno a peggiorare notevolmente la nostra vita.

La cattiva informazione, in tutte le sue forme, ha un ruolo chiave nell’alimentare l’ansia.

Non linear – Non lineare

Un mondo non lineare è quello in cui cause ed effetti sembrano non essere connessi tra di loro.

Piccole decisioni possono avere enormi conseguenze o, al contrario, enormi sforzi sembrano non produrre risultati.

Questo a volte accade a causa della complessità degli eventi e delle molte variabili che li influenzano, altre volte accade perché la distanza temporale tra cause ed effetti è tale da non permetterci di collegarle chiaramente.

Il tema della non linearità è uno di quelli di cui parlo nel mio podcast Percorsi Complessi in cui sottolineo come a volte siano proprio percorsi di vita o professionali non lineari a rendere possibili cambiamenti altrimenti impensabili.

Questa caratteristica rende difficile una pianificazione a medio lungo termine e in alcuni casi la fa apparire addirittura insensata.

Questo ci porta all’ultima caratteristica del mondo B.A.N.I. ovvero l’incomprensibilità.

Incomprensible – Incomprensibile

La mancanza di comprensione avviene quando perdiamo la capacità di comprendere perché i fatti accadono.

Non abbiamo risposte per quello che accade o, se le abbiamo, sembrano non avere senso.

Il tentativo di trovare un senso analizzando un maggior numero di informazioni, magari addirittura i big-data, potrebbe rendere il compito ancora più difficile anziché aiutarci perché nasconde le informazioni importanti in mezzo ad altre che causano solo confusione.
Cascio definisce l’incomprensibilità come lo stadio finale del sovraccarico di informazioni (information overload) a cui siamo costantemente esposti.

Capita frequentemente che sistemi che non dovrebbero funzionare continuino a farlo o che i programmatori che hanno progettato un’intelligenza artificiale non siano in grado di dire come essa abbia preso certe decisioni sulla base di quanto appreso.

L’incomprensibilità può però essere temporanea e, con il tempo, potremmo diventare in grado di comprendere anche ciò che oggi non ha senso.

Come vivere e lavorare in un mondo B.A.N.I.

Diciamoci la verità: la descrizione fatta dal modello del mondo B.A.N.I. è spaventosa. La cosa peggiore che possiamo fare è decidere di ignorare questo modello e sperare che sia sbagliato e che tutto si sistemi e vada per il meglio.

Vi sono invece diverse opzioni per agire o per puntare su capacità che ci permetteranno di affrontare al meglio il mondo B.A.N.I.

Resilienza ed adattabilità (pensare ad un piano B)

Se domani dovessimo reinventarci e cambiare il modo in cui viviamo, che alternative avremmo?

Stiamo puntando tutto su un unica specializzazione o stiamo anche coltivando altre capacità che possono esserci utili in maniera trasversale?

Per approfondire il tema dei “piani B” è molto valido il libro “Alternative” di Sebastiano Zanolli, scritto in tempi non sospetti (ottobre 2019).

Consapevolezza e contesto

L’ansia può essere contrastata prendendo consapevolezza del momento presente e concentrandosi su di esso.

In questo senso possono essere utili tecniche di concentrazione o di meditazione e di mindfulness.

La comprensione del contesto è una capacità fondamentale in situazioni complesse così come lo è la flessibilità e la capacità di adattarsi quando le condizioni cambiano.

Una storia che ho scelto per spiegare l’importanza della comprensione del contesto (ma anche della flessibilità) è quella dei Salgado.

Intuizione e trasparenza

L’intuizione è uno degli elementi che Cascio suggerisce per far fronte all’incomprensibilità del mondo B.A.N.I. in cui viviamo.

Se da un lato questo suggerimento può apparire fondato, dall’altro l’intuizione è legata a quello che lo psicologo e premio nobel per l’economia Kahneman chiama “pensiero veloce“. Il pensiero veloce è quello che utilizziamo maggiormente nella vita quotidiana ma è anche quello maggiormente soggetto ad errori.

Se volete approfondire vi suggerisco l’articolo di Annamaria Testa “Gli errori del pensiero veloce, la fatica del pensiero lento”.

La trasparenza è l’altro elemento che Cascio suggerisce per far fronte all’incomprensibilità del mondo ed è legato alla collaborazione e al contributo che altre persone possono dare.

Se anche altri hanno a disposizione le informazioni potenzialmente utili a comprendere fatti apparentemente incomprensibili è più probabile che si arrivi a comprenderli.

Conclusioni

Il modello del mondo B.A.N.I. è certamente diverso e per molti versi più sfidante del mondo V.U.C.A. e richiede di abbandonare la rigidità di molti modelli esistenti per essere in grado di adattarsi più velocemente ai cambiamenti inaspettati.

Se guardiamo al mondo del business in molti casi, i modelli basati sui dati del passato hanno smesso di funzionare ed è necessario far emergere nuove strategie condivise.

Se si abbandonano i vecchi modelli che hanno smesso di funzionare sarà importante validare le nuove idee che vengono proposte e per questo si possono usare alcune delle tecniche che si usano per le startup.

In linea generale esistono moltissime tecniche per definire le strategie, l’organizzazione e come favorire l’innovazione. Comprendere quale sia quella migliore sta nella bravura di chi guiderà il processo a seconda delle caratteristiche del business, del contesto in cui opera e delle sfide che si trova a dover affrontare.

Se vuoi confrontarti per capire se e come posso aiutarti nel tuo progetto di business contattami da questa pagina.

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